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La Piramide - L. Michelini

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Pubblichiamo un testo di Luca Michelini quale contributo al dibattito sulle ragioni del SI ai referendum di giugno

è la base della piramide che ha sempre salvato l'umanità. E' questa base che ha sempre salvato il nostro Paese. E' questa base il fondamento della Patria. Ascoltiamola.

La piramide
di Luca Michelini (*)

1. La piramide
Possiamo immaginarci la società come una piramide composta da numerosi mattoncini. La piramide è una figura semplice, chiara, di facile comprensione. Ciascuno di noi è parte, piccola, di una piramide sociale. Ciascuno di noi è un mattoncino. La piramide è molto grande. Alcuni dicono sia "complessa" e per questo di difficile decifrazione. In verità è semplice: è appunto una piramide.
2. Primo problema
L'esistenza della piramide pone due problemi da risolvere. Primo problema: perché la società è a forma di piramide? Perché la società non ha un altra forma, poniamo quella di un cerchio? La piramide ha un vertice, in alto, molto piccolo. Talvolta il vertice è fatto di un solo mattoncino: solo, perché più in alto di tutti, spesso pensa di essere un mattoncino diverso dagli altri mattoncini che compongono la piramide. La piramide ha poi una base, molto larga. Molto larga perché altrimenti la piramide non regge, crolla. Se la società è a forma di piramide, significa che la società è gerarchica. C'è chi sta in alto e chi sta in basso. C'è chi comanda e chi obbedisce. C'è chi decide e c'è chi esegue le decisioni altrui. C'è chi ha più ricchezza e c'è chi ne ha poca o addirittura nessuna. E via discorrendo.
3. Secondo problema
L'esistenza della piramide pone un secondo problema: quali sono i motivi che stabiliscono la posizione che ciascun mattoncino occupa nella piramide? Quali sono i motivi per cui alcuni mattoncini sono al vertice, altri invece sono alla base, altri ancora sono dispersi nell'immenso corpo intermedio. Quali sono i criteri che stabiliscono chi sta in alto e chi sta in basso? Che stabiliscono chi comanda e chi obbedisce? Che stabiliscono chi decide e chi esegue le decisioni altrui? Quali sono i criteri che stabiliscono chi ha più ricchezza e chi ne ha poca o addirittura nessuna? E via discorrendo
4. I risolutori
I due problemi che ho evidenziato sono oggetto di riflessione da parte di numerose professioni: professori, scienziati, insegnanti, giornalisti, politici, sindacalisti, singoli individui. Certo: tutti i mattoncini che compongono la piramide si pongono, in un modo o nell'altro, i due problemi evidenziati. Ma alcuni ne fanno una professione. Una parte della piramide si occupa di capire per quali motivi esiste la piramide e come è costituita. Chiamiamo questa parte: i risolutori.
5. I giustificatori
Sono però in pochi ad adempiere questo compito in modo disinteressato. Molto più spesso, i risolutori di problemi giustificano l'esistenza della piramide. Non solo la piramide esiste, ma la sua esistenza è "giusta". Giusta in base ad un criterio, che può essere il più diverso. Costoro possiamo chiamarli giustificatori e si dividono in due categorie: gli intellettualmente onesti e i mandarini.
6. L'onestà intellettuale
Prima categoria: gli intellettualmente onesti. Sono coloro che, senza saperlo, giustificano l'esistenza della piramide in quanto si limitano a spiegare l'esistenza di una parte, una parte soltanto, della piramide, risolvono, cioè, una parte soltanto di uno o di entrambi i problemi individuati.


7. I mandarini
Secondo categoria: i mandarini. Sono coloro che in modo consapevole giustificano la piramide. A loro volta si suddividono in due categorie. I mistificatori: sono coloro che giustificano la piramide perché ne godono i privilegi. I credenti: sono disseminati per tutto il corpo della piramide e addirittura appartengono alla base della piramide. Sono coloro che assimilano in forma di credenze le giustificazioni della piramide.
8. I neo-liberisti
I giustificatori oggi sono i neo-liberisti. Sono egemoni a sinistra, come a destra: in Italia, in Europa, nel mondo. Sono economisti, giuristi, sociologi, politici, manager, fiscalisti, giornalisti, storici. Dilagano in ogni parte della piramide. Utilizzano una serie molto numerosa di tecniche di pensiero volte a giustificare la piramide. Sono tecniche molto sofisticate. Utilizzano un linguaggio esoterico, comprensibile solo a loro, talvolta a pochissimi di loro. Usano molti dati, ricorrono ai numeri. Costruiscono anche i numeri, i dati. Li interpretano a loro piacimento.
9. La ricetta
I neo-liberisti si presentano come avanguardia del pensiero: tutto ciò che è stato detto prima di loro è da accantonare. Eppure, non dicono cose nuove: ripetono la stessa cosa, anche se con tecniche differenti, da circa due secoli. Ripetono le stesse cose dal giorno della rivoluzione industriale inglese, dai primi anni dell'Ottocento. Cambiano tecniche, circoscrivono dati, costruiscono fatti, interpretano questi fatti: sempre con lo scopo di giustificare la piramide sociale. Ma non si limitano a giustificare. Fanno molto di più: sono più realisti del re: hanno lo scopo di schiacciare sempre più la base piramide sociale. Come? Togliendo diritti, togliendo ricchezza, togliendo opportunità, togliendo anche la speranza, terrena e ultraterrena, di un mondo migliore.
10. I sabotatori
La storia dimostra che prima o poi la piramide crolla. Per quale motivo? Perché a sgretolarsi non sono i vertici, ma è la base della piramide. I neo-liberisti oggi invitando a votare no ai referendum. Chi invita a votare no forse nemmeno è consapevole di essere un liberista. Martellano giorno dopo giorno: martellano le basi della piramide. La sgretolano, pezzo a pezzo. Distruggono, godendone fino all'ultimo giorno, il proprio potere. Distruggono la piramide. Inesorabilmente. Recidono le arterie che portano il sangue a tutta la piramide.
11. La storia
Gli esempi storici sono infiniti. Roma è crollata sotto il peso della schiavitù, che imponeva al mondo. La Chiesa cristiana è nata e si è perpetrata grazie alla forza del Vangelo: egualitario. L'Europa feudale è crollata sotto il peso delle servitù che imponeva. Gli Stati liberisti della Carolina del Nord e del Sud, della Virginia, del Mississipi, crollarono sotto il peso della schiavitù razzista che praticavano. L'Europa nazionalista e coloniale (tra cui l'Italia fascista) è crollata, con due guerre mondiali, sotto il peso dei proletari e degli schiavi e dei servi delle colonie. L'Unione Sovietica è crollata sotto il peso degli operai di Solidarnosc. Quale sarà il destino degli USA? Se ne scorgono ampiamente le crepe: senza l'apparato sociale e industriale dei militari, la base della piramide è talmente corrosa, che sarebbe già crollata.

12. La crisi dell'Occidente
L'Italia e l'Europa di oggi sono in profonda crisi. A destra parlano di crisi dell'Occidente: peccato che non ne scorgano i motivi. Sono tra i credenti. Vogliono scalzare l'egemonia culturale della sinistra, dicono: ma non ci riescono e non ci riusciranno, perché il neo-liberismo domina anche loro. A sinistra, per anni, si è distrutto, passettino dopo passettino, tutto l'edificio della società, costato due guerre mondiali, che ha consentito l'uscita di milioni di persone dalla schiavitù e dalla servitù. Si è concimato il terreno per i nuovi nazionalismi, che, puntualmente, sono risorti. Nazionalismi neo-liberisti: ricolmi di rancore razzista, che cova sotto le ceneri.
13. Ordine
In nome del libero mercato per trent'anni si sono tolti e si tolgono diritti, sostituendoli con l'ordine: poliziesco, militare, morale, lavorativo. Dilaga, su tutti, l'ordine degli oligopoli bancari e industriali: l'ordine della rendita, l'ordine di un reddito che non ha alcun legame con il lavoro svolto. L'unica liberalizzazione è stata solo quella del mercato del lavoro: a livello mondiale. Le migrazioni sono funzionali alla rinascita di forme di schiavitù e di ordini politici dispotici. Si lavora senza diritti, nemmeno quelli politici. Il mondo del lavoro viene "razzializzato": l'Occidente ne è esperto, del resto.
14. Il lavoro
Dilaga l'ordine fondato sulla appropriazione, in forma di rendita, della ricchezza prodotta dal lavoro. Prodotta dalla base della piramide sociale, certo. Ma nelle società avanzate, prodotta anche da tutti quei mattoncini che producono conoscenza, sanità, istruzione, ordine pubblico, giustizia civile, giustizia penale, informazione, cura, industria. Sono in pochi a saperlo, ma tutti costoro sono diventati proletari: producono ricchezza, in gran parte goduta da chi non lavora. Perfino gli industriali sono proletari: producono ricchezza e sono strozzati e comunque comandati dalla finanza. Tutti costoro hanno paura di questa nuova condizione sociale, vissuta come un decadimento: perché non ne scorgono le immense potenzialità. Non le scorgono grazie all'opera di persuasione dei mandarini del liberismo.
15. La Patria
Coloro che vogliono imporre l'ordine, propongono pannicelli caldi destinati ad accentuare e accelerare lo sgretolamento della piramide. E' tempo di risvegliarsi. E' tempo di votare sì ai referendum indetti dalla base della piramide. Questa base va ascoltata. E' difficile ascoltarla, perché ha una voce fioca, talvolta incerta, sovrastata da quella dei giustificatori. L'ambiente ostile la spinge a commettere errori: cade in trappole ben studiate dai mandarini. La distanza tra i mattoncini che costituiscono la piramide è ampia, è enorme: siamo nel regno della diseguaglianza. L'idea e il sentimento che tutti i mattoncini siano parte di una medesima umanità è radicalmente in crisi: non esistono quasi più le condizioni dell'ascolto. Ma è la base della piramide che ha sempre salvato l'umanità. E' questa base che ha sempre salvato il nostro Paese. E' questa base il fondamento della Patria. Ascoltiamola.
proprietà letteraria

(*) Professore Ordinario di Storia del pensiero economico presso l'Università di Pisa


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