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Como e il Lago: dagli industriali tessili agli albergatori.
Chi guida oggi lo sviluppo del territorio?
In questi giorni, al civico 47 di Lungo Lario Trento, torna a rivivere una delle palazzine più simboliche della storia economica comasca. La storica Casabianca – per decenni sede di rappresentanza della RATTI SpA, punto di riferimento dell’industria tessile locale – riapre le sue porte dopo un lungo periodo di silenzio.
Per Como, non è solo un recupero edilizio. È un luogo che per anni ha incarnato l’identità di una città costruita intorno al saper fare, alla creatività e al ruolo sociale degli imprenditori che hanno contribuito alla crescita del territorio. Casabianca era una vetrina del prestigio tessile comasco, un vero presidio di eleganza e relazioni.
Oggi, grazie all’iniziativa della nuova proprietà – un importante gruppo comasco attivo nell’ospitalità – l’edificio torna a essere un punto di incontro e di cultura. L’apertura di una notissima caffetteria d’arte milanese (oggi parte dell’universo LVMH) e l’avvio di un importante percorso artistico con collezione privata a disposizione permanente, testimoniano una volontà chiara: dare alla città un luogo aperto, fruibile e capace di intrecciare turismo, creatività e vita quotidiana.Una scelta che merita apprezzamento, perché valorizza uno spazio storico restituendolo alla collettività.
Il segnale più interessante, però, è un altro: il passaggio di testimone.
Sul Lago di Como la leadership economica si sta spostando progressivamente dall’industria manifatturiera alla filiera dell’ospitalità di alta gamma. Oggi l’oro non si produce nei telai, ma nell’attrattività internazionale del territorio.
I grandi hotel non sono più solo icone del passato: sono diventati vere e proprie “aziende” contemporanee, con numeri che impressionano.Basti pensare che strutture come Villa d’Este, Grand Hotel Tremezzo e Villa Passalacqua – solo per citare le più note – registrano fatturati in crescita costante e occupano centinaia di lavoratori. Villa d’Este, con circa 600 dipendenti ( fonte bilanci 2024), è probabilmente oggi la più grande azienda privata per numero di addetti del territorio comasco.
Questo comparto sta attirando capitali globali, competenze internazionali e nuovi investitori capaci di ridisegnare anche lo skyline cittadino: dal rilancio dell’area del Sinigaglia alle nuove forme di ospitalità extra-alberghiera di fascia alta.
Non un conflitto, ma una trasformazione.La rinascita di Casabianca rappresenta bene questa fase: non una contrapposizione tra vecchia e nuova economia, ma l’evoluzione di una città che cambia pelle e che deve trovare modalità intelligenti per connettere eredità, innovazione e comunità.
Per Como e per il Lago si apre ora una domanda cruciale: come garantire che questo boom turistico, con le sue opportunità e i suoi capitali, generi valore diffuso e ricadute positive per tutto il territorio?
Una domanda che accompagnerà i prossimi approfondimenti del Circolo Willy Brandt, con l’obiettivo di comprendere meglio dinamiche, numeri e prospettive di un fenomeno che sta cambiando la geografia economica della città.
Como, 27/11/2025