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Willy Brandt


Anticamera povertà

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Il lavoratore a tempo indeterminato
da super tutelato a prossimo soggetto debole.
Anticamera della nuova povertà?


Chi non si limita alla valutazione della realtà nell'ambito di quel che superficialmente accade nel mercato del lavoro, sta cominciando ad immaginare un'evoluzione assai pericolosa per il campione della sicurezza e del reddito, quel lavoratore a tempo indeterminato tutelato dai contratti e coccolato dai sindacati per la certezza della sua quota sindacale.
Eppure la realtà sta mutando. Sempre più, questo lavoratore a tempo indeterminato, appare come su una china inarrestabile e senza futuro, a dispetto del suo accovacciarsi nel ventre molle delle grandissime aziende o della pubblica amministrazione. Un lavoratore "condannato" a vita con l'unica certezza di un posto di lavoro a tempo indeterminato in balia della delocalizzazione, delle crisi industriali e della schizofrenia del mercato. Un lavoratore, quindi, condannato a diventare sempre meno ricco, meglio, più povero con i rinnovi dei CCNL sempre più difficili e poco remunerativi. Di contro emerge un lavoratore adattato al nuovo ambiente che fa della delocalizzazione, delle crisi industriali e delle conseguenti opportunità, della schizofrenia del mercato del lavoro la sua grande opportunità. La sua capacità e la sua condanna a mettersi costantemente in gioco ne fanno un soggetto più forte, in grado di adeguarsi alla mutevolezza e capace di approfittare delle opportunità che emergono in questo nuovo, imprevedibile mondo. Autorevoli commentatori del mondo del lavoro, consapevolmente o inconsapevolmente, cominciano ad affrontare il tema: chi con la necessaria apertura chi con la più ortodossa chiusura. Di seguito potete scaricare 2 articoli, uno apparso sui temi della Fondazione Kuliscioff di Claudio Negro e l'altro di Renato Fioretti sulla blasonata MICROMEGA che tenta di rispondere nella più classica delle tautologie (è così perché è così).


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